venerdì 11 dicembre 2009

REGALARSI UN LIBRO

Natale è tempo di regali (e non di consumismo) e come ogni anno tutti noi siamo prodighi di buone ricette, di sapienza e saggezza su cosa comprare, cosa regalare, a chi, quando e perché. Oppure ondivaghiamo tanto da ritrovarci l'ultimo giorno con una desolata lista di confuse idee ed un'altrettando desolante lista di nomi da soddisfare come se il regalo avesse perduto la sua originaria dimensione. Il regalo è un regalo, ovvero un dono. Ed in quanto dono è un messaggio veicolato all'altro con il quale gli esprimiamo un'emozione, una sensazione, un desiderio. Cosa trasmette l'ultimo cellulare alla moda? Tutto? Niente? Non è solo ciò che regaliamo, ma come lo facciamo. Dobbiamo sempre ricordarci di essere stati scelti per dono e che con la medesima gratuità dobbiamo donarci agli altri. Al di là degli oggetti, che pure esprimono se portatori del cuore nostro, noi regaliamo agli altri parte di noi.
Così come i tre re Magi. Non dimentichiamolo!
Ebbene io quest'anno voglio proporvi la mia di esperienza. Avendo passato un bellissimo ponte dell'Immacolata (lunghi giorni dato che l'8 dicembre si festeggia la Madonna), ebbene avendo passato bellissimi giorni con i miei genitori a Torino passeggiando per via Roma e trovandomi alla Mondadori ho comprato dei libri da leggere. Allora, perché non comprare un libro anziché un gioco per il computer pieno di sangue e violenza? Un libro sano, s'intende. Che la rivoluzione prodotta nella cultura da pochi anni a questa parte fa ben capire che a scrivere libri possono mettersi tutti, sta a vedere cosa si lascia di un libro.
Comunque io ho comprato Pavese, Prima che il gallo canti, ed un'Antologia della poesia italiana del Novecento. Sarà un Natale di lettere e, speriamo maggiormente, di santità.

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